Nel numero di Luglio/Agosto 2022:
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Durante l'ultima ondata di Covid-19, in molti ospedali l'assistenza cardiologica è stata ridotta all'osso. Fra novembre 2021 e gennaio 2022, il 68% delle strutture ha tagliato interventi e ricoveri, il 50% ha diminuito esami diagnostici, il 45% ha ridotto le visite ambulatoriali. Lo denuncia un'indagine condotta dalla Società Italiana di Cardiologia (Sic), da cui arriva l'allarme: con questi numeri "la mortalità per infarto e ictus rischia di tonare ai livelli di 20 anni fa".
Nuovi anticorpi di ultima generazione stanno dimostrando di essere una speranza sempre più concreta per trattare i tumori del sangue resistenti alle cure, rari e molto aggressivi che in Italia interessano circa 4.400 persone l'anno. Il 35%, purtroppo, non risponde ai trattamenti standard o sviluppa successivamente recidive e per questi pazienti "difficili", arrivano proprio i nuovi anticorpi nati dalla ricerca dell'IRCCS Candiolo di Torino, con una doppia azione: colpiscono le cellule malate e risvegliano le difese immunitarie.
Un programma di intelligenza artificiale potrebbe individuare i segnali di un cancro ai polmoni tramite scansioni TC un anno prima che possano essere diagnosticati con i metodi esistenti. Lo suggerisce uno studio, presentato durante il Congresso internazionale della European Respiratory Society, condotto dagli scienziati dell'Istituto nazionale francese per la ricerca in scienze e tecnologie digitali, dell'Universitè Cote d'Azur, dell'Ospedale universitario di Nizza e da Therapixel.
I dati e le informazioni sui pazienti con SLA (circa 6.000 in Italia) sono cruciali per orientare la ricerca e aiutare il sistema sanitario a fornire la giusta assistenza. Con questo obiettivo AISLA, in collaborazione con l'Associazione del Registro dei Pazienti Neuromuscolari, ha dato vita al primo Registro nazionale dei pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica e avviato l'indagine "What ALS Wants?", condotta dall'Istituto Mario Negri e volta a fornire un quadro chiaro dei bisogni e delle priorità dei pazienti, dei loro caregiver e dei medici.
Oltre il 90% degli adulti sopra i 50 anni ha già contratto il virus che causa il Fuoco di Sant'Antonio, Herpes Zoster, che permane in forma latente all'interno dell'organismo; 1 adulto su 3 lo svilupperà nel corso della vita, ma secondo gli ultimi sondaggi solo il 7% crede di essere ad alto rischio nei prossimi 10 anni. Da questo dato è nata la campagna di sensibilizzazione "Shingles Awareness Week" promossa lo scorso marzo da Gsk e l'International Federation on Ageing (Ipa).
Ritardare o invertire il processo di perdita del colore dei capelli sarebbe naturalmente possibile. La scoperta è dei ricercatori della Columbia University Irving Medical Center di New York. Questo avviene soprattutto quando a causare l'ingrigimento sono stress o eventi traumatici: riducendo o annullando questi fattori, i capelli possono ricrescere del colore originario. Dalla ricerca si potrebbero avere nuovi indizi anche sulla reversibilità dell'invecchiamento umano in generale e su come stili di vita inadeguati possano influenzarlo.
Negli USA sono stati autorizzati gli studi clinici per sradicare l'infezione di HIV dalle cellule umane. La tecnica di editing genetico, denominata "Crispr-Cas9", è stata sviluppata da un team dell'Università di Berkeley con la vincitrice del premio Nobel, Jennifer Doudna, ed è in grado di riconoscere ed eliminare la porzione di virus che si integra all'interno della cellula ospite, inattivandola ed evitando la sua replicazione. Ad oggi l'unico metodo per contenere l'infezione sono i farmaci antiretrovirali, efficaci, ma che non consentono di eliminare il virus in maniera permanente. Al progetto partecipa un gruppo di ricerca dell'Università Statale di Milano.
La salute mentale potrebbe risentire dell'aumento del tempo trascorso al computer. Secondo lo studio dell'Università di Huddersfield (Regno Unito), pubblicato su Sport Sciences for Health chi passa 8 o più ore seduto davanti allo schermo dovrebbe fare almeno 60 minuti di esercizio fisico quotidiano: non solo sport in senso stretto, ma anche una passeggiata all'aperto può essere sufficiente.
Mangiare circa mezza tazza di noci ogni giorno abbasserebbe i livelli del "colesterolo cattivo", secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista di punta dell'American Heart Association. La dimostrazione viene da uno studio, durato due anni, effettuato su 708 partecipanti di età compresa tra 63 e 79 anni (68% donne), sani e indipendenti residenti tra la Spagna e la California.
Circa 65 milioni di cittadini europei, uno su sette, soffrono di acufene secondo quanto affermato da una ricerca dell'Istituto Mario Negri, pubblicata su ancet Regional Health Europe. Solo in Italia sono più di 6 milioni e sembrano destinati ad aumentare. La prevalenza cresce significativamente con l'età e il peggioramento dell'udito, ma è simile in ambo i sessi. Al momento non ci sono cure o farmaci approvati per trattare l'acufene, ma esistono terapie disponibili per aiutare a convivere col sintomo.
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L'effetto del colesterolo LDL, cosiddetto "cattivo", sul rischio di sviluppare un infarto miocardico dipende anche dai nostri geni. Per cui, combinando le informazioni sul livello di questa sostanza con quelle sul Dna, i possono identificare persone a maggior rischio cardiovascolare, altrimenti invisibili ai modelli tradizionali. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, dell'American Heart Association, è stato realizzato da Allelica, società di software di genomica.
Alcune piante dalle proprietà medicinali possono, con la loro azione sedativa e rilassante, aiutare a trattare problemi d’insonnia. La Valeriana, ad esempio, agisce sul sistema nervoso centrale con proprietà spasmolitiche e sedative che favoriscono il sonno. Il Biancospino sembra possedere, poi, un’efficace azione nel contrastare gli stati ansiosi grazie alla blanda azione sedativa sull’eccitabilità del sistema nervoso e sul battito cardiaco. Alla Passiflora viene attribuito un effetto ansiolitico simile a quello prodotto dalle benzodiazepine. L’Iperico, infine, è consigliato per la sua azione antidepressiva e sedativa grazie all’inibizione di determinati neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale e all’aumento della secrezione notturna di melatonina, che regola il ritmo sonno-veglia. Per saperne di più leggi l’articolo sulla Post Holiday Blues su Optima Salute di Ottobre.
Per la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, i nonni sono figure fondamentali nella crescita dei bambini: il 33% di loro si prende cura quotidianamente dei nipoti (contro l'1,6% della Danimarca o il 2,9% della Svezia) e il 63% degli accessi pediatrici avviene in compagnia dei nonni. L'indagine Eurispes “L'identikit del nonno italiano”, mette in luce come il nonno italiano venga percepito dal nipote con un'età compresa tra i 7 e gli 11 anni: è una figura che comunica affetto, comprende le sue necessità, trasmette esperienze. Di contro, i nipoti che si sentono viziati dai nonni sono una minoranza, anche se discreta (il 27%), e quelli che invece si sentono trattati in modo autoritario rappresentano circa 1/3 degli intervistati.